1 marzo a Napoli: In 20 mila in piazza per i diritti
Ventimila persone secondo gli organizzatori sono scese in piazza per il primo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, una giornata senza di noi. Un lungo corteo è partito nella mattinata da Piazza Garibaldi e ha percorso le strade della città giungendo infine a Piazza del Plebiscito, dove è situata la prefettura. In piazza a manifestare numerose realtà migranti autorganizzate, comitati, associazioni, sindacati, riuniti nel comitato per il primo marzo.
“Dal 2001 il Comitato migranti di Napoli ha affrontato tante battaglie, negli ultimi anni però difficilmente si è riusciti ad ottenere qualche vittoria. L’anno scorso contro il pacchetto sicurezza erano poche le realtà migranti che parteciparono alla mobilitazione, questo anche a causa di una forte sfiducia nella riuscita della protesta. Questo primo marzo riunisce quello che col tempo si stava disperdendo” afferma Svitlana dell’Rdb, “dopo un percorso di riunioni nelle varie comunità e tra i vari comitati, si è riusciti a creare un comitato unitario che ha portato in piazza le diverse realtà.” Arrivati in Piazza del Plebiscito, una delegazione è salita in Prefettura a chiedere un incontro con il Prefetto, che inizialmente non si è reso raggiungibile, solo dopo diverse ore si è riusciti a tenere l’incontro.
“Avendo il colloquio chiediamo al Prefetto di fare pressione sul Ministro Maroni affinché ci sia una regolarizzazione di tutti i migranti, perché questi sono già parte attiva dell’economia del paese, e bisogna tenerne conto.” continua Svitlana.
Secondo Naveed, pakistano di 26 anni, che dopo aver perso il lavoro in una fabbrica di Bologna a causa della crisi economica si è trasferito a Napoli e lavora come ambulante, “La manifestazione è andata molto bene, c’era molta gente ed erano presenti tutte le comunità. Si cercano dei risultati in seguito a questa giornata, e per questo bisogna continuare a manifestare per ottenerli.” Inoltre “solo con una sanatoria che dia a tutti il permesso di soggiorno si può combattere il fenomeno del lavoro in nero .”
Una giornata di denuncia ma anche di integrazione reale, infatti nella piazza si sono mescolate le migliaia di migranti e di nativi, che hanno condiviso questa giornata di lotta, creando un clima di festa che ha accompagnato il resto della giornata durante la quale si sono tenuti interventi dal palco, tradotti in tutte le lingue delle comunità migranti presenti, esibizioni di musicisti e rappresentazioni teatrali.
Marzia Matarese