Altro giorno di rabbia a Gerusalemme
Centinaia di studenti palestinesi si sono scontrati stamattina con le forze israeliane in Cisgiordania.
Testimoni riportano che gli incidenti sono tuttora in corso, e che sono scoppiati nei pressi di un checkpoint militare allo svincolo di Beita, a sud di Nablus. Non si hanno finora notizie di feriti né di arresti.
Un portavoce militare israeliano ha inoltre riferito che le forze armate stavano impiegando misure anti-sommossa contro 100 dimostranti. Ha poi aggiunto che a Hebron 20 palestinesi stavano lanciando pietre nel villaggio di Anun, a nord della colonia illegale di Kiryat Arba.
La polizia dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha impedito ad alcuni studenti di protestare vicino a Beit Jala nell’evidente tentativo di non far degenerare il clima di violenza, che dura da 48 ore.
La scintilla delle tensioni è scaturita dagli scontri sulla questione dell’accesso ai luoghi sacri della Gerusalemme occupata, che hanno visto il ferimento di decine tra palestinesi e uomini della polizia. Il numero di palestinesi feriti ammonterebbe a 91, e 60 di loro sarebbero sotto arresto, secondo alcune fonti.
Circa 40 palestinesi sono stati raggiunti da proiettili di gomma sparati dalle forze israeliane, e sette di loro sono stati colpiti agli occhi. Un giornalista straniero è stato ferito a Eisawiyyah, quartiere di Gerusalemme est.
Dall’altra parte, un ufficiale di polizia israeliano è stato colpito alla mano da un proiettile ieri sera nella zona nord di Gerusalemme, come riferiscono fonti della polizia stessa. Ammontano a 14 i poliziotti feriti durante gli incidenti, tra cui quattro ricoverati in ospedale.