Federalismo, Di Pietro appoggia la Lega
Via libera al decreto sul federalismo demaniale. Il provvedimento che prevede il passaggio dei beni dello Stato agli Enti locali i quali possono poi venderli, è stato possibile grazie ad un’intesa tra Idv e governo. Si tratta di uno dei primi tasselli verso l’introduzione della riforma in senso federalista dell’ordinamento italiano. Nel corso di una conferenza stampa comune tra Antonio Di Pietro e il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli è stato spiegato il raggiungimento del «punto d’incontro». «L’Idv si assume la responsabilità delle proprie decisioni e dice sì al termine di un lavoro condotto senza contrapposizioni preconcette» ha detto l’ex Pm di “mani pulite”. Il Pd si astiene mentre i Verdi, fortissimamente contrari, parlano di un regalo agli speculatori.
«Una bella speculazione, una tangente di Stato», Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, definisce in questa maniera il decreto sul federalismo demaniale. Il provvedimento, che si inserisce nella più complessiva riforma di stampo federalista, con tutta probabilità sarà varato definitivamente nel Cdm di domani e prevede il trasferimento dei beni demaniali dello Stato, ad eccezione di quelli della presidenza della Repubblica, alle Regioni, alle provincie e ai Comuni.
Si tratta di monumenti, caserme in disuso ma anche laghi, fiumi, spiagge e altro ancora che saranno gestiti non più dall’amministrazione centrale ma dagli Enti locali i quali potranno avviare piani di valorizzazione e vendita. Inoltre su questi beni potranno essere poste anche modificazioni alle norme urbanistiche. Il tutto giustificato dalla necessità di ripianare il debito pubblico.
Il decreto è stato possibile grazie ad un’intesa tra l’Italia dei Valori e il Governo. Nel corso di una conferenza stampa comune tra Antonio Di Pietro e il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli è stato spiegato il raggiungimento del «punto d’incontro». «L’Idv si assume la responsabilità delle proprie decisioni e dice sì al termine di un lavoro condotto senza contrapposizioni preconcette» ha detto l’ex Pm di “mani pulite”..
In realtà la decisione dell’italia dei Valori di lavorare di concerto con il governo sembra un bordata tirata in faccia al Pd. «Chi si astiene – ha affermato lo stesso Di Pietro – dimostra di non essere nè carne nè pesce». La giustificazione del leader dell’Idv è che «i beni demaniali sono attualmente un costo a perdere. Noi vogliamo, invece, che ogni bene abbia una identità forte e chiara: quel che deve rimanere allo Stato rimanga, quel che può essere trasferito all’ente locale lo sia, ma dobbiamo conoscere il responsabile, come lo gestisce e come lo rende economicamente un vantaggio».
Il Pd tace o sembra spiazzato dagli equilibrismi di Di Pietro, l’opposizione al provvedimento è quindi affidata alle sole forze che non sono presenti in Parlamento anche se qualche dubbio era stato recentemente espresso dal deputato finiano Fabio Granata. «Il federalismo demaniale non è solo un attacco ai beni dello Stato italiano – denuncia ancora Bonelli – che viene messo nelle mani dei più grandi speculatori, ma è anche un attacco all’ambiente attraverso le varianti urbanistiche. Probabilmente ci sono interessi trasversali che fanno comodo sia allo schieramento di centrosinistra che a quello di centrodestra»