Fiom, sciopero generale il 9 marzo
Uno sciopero generale di 8 ore venerdì 9 marzo con manifestazione a Roma. A proporre la mobilitazione della Fiom al comitato centrale è il leader delle tute blu Cgil Maurizio Landini. Tra i motivi della protesta il no ad interventi sull’art. 18. «La proposta che avanzo è di trasformare la manifestazione, prevista per sabato 18 febbraio, in una assemblea nazionale dei delegati e di proclamare per il 9 marzo lo sciopero generale di tutta la categoria con manifestazione a Roma», ha detto il segretario generale della Fiom Maurizio Landini al comitato centrale, che adesso dovrà approvare la proposta. Lo sciopero generale, secondo Landini, si è reso «necessario» e si tratta di una decisione «discussa con la Cgil» e che ha «il consenso della Confederazione». Situazione economica, Fiat e art.18 sono tra i punti chiave della protesta. «Le politiche del governo denotano una volontà esplicita di intervenire sull’art.18», ha spiegato Landini, ribadendo che ogni manomissione sull’art.18 va respinta. Non può essere oggetto nè di trattativa nè di negoziato. Il leader della Fiom punta il dito contro le politiche del governo Monti convinto che «dal governo c’è la volontà precisa di una stretta applicazione della lettera della Bce e inoltre siamo in presenza di voler mettere mano ai diritti per una licenziabilità». Mettendo assieme la riforma delle pensioni e la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, secondo Landini «c’è un tratto comune che ci dice che non siamo di fronte a provvedimenti presi a caso, ma a riforme strutturali che denotano un’idea sbagliata di uscita dalla crisi».
No dunque a qualsiasi proposta di modifica, compresa quella sul tavolo, elaborata dalla Cisl. «L’idea di inserire i licenziamenti individuali per motivi economici e la legge 223 è sbagliata e pericolosa», continua a spiegare Landini che ribadisce «sarebbe uno stravolgimento della legge, una forzatura esplicita che ci dice come l’articolo 18 potrebbe essere scambiato con altre concessioni». Uno «scambio» al quale la Fiom si opporrà. «Lo sciopero generale deve servire anche a rendere esplicito il fatto che questo governo si muove all’interno della stretta applicazione della lettera della Bce e che gli interventi proposti non risolvono le cause che hanno prodotto la crisi ma si traducono in ripetizioni di tagli allo stato sociale e ai diritti che non è l’idea di Europa che abbiamo. Noi chiediamo esplicitamente un cambio delle politiche sociali e occupazionali del governo».
L’iniziativa ha il benestare del segretario generale Cgil, Susanna Camusso: «La Fiom oggi discute se indire uno sciopero. È una piattaforma contrattuale senza risposte e una grave lesione democratica in Fiat. È giusto che la categoria discuta iniziative di lotta per avere risposte» ha detto Camusso.