La giornata di Blockupy Fornero
da www.ilmanifesto.it
La piazza assolata del Pantheon era sigillata da centinaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri, quando, alle tre del pomeriggio di ieri, la prima fila del plotone «Blockupy Ddl Fornero» ha alzato una decina di scudi di cartone rosso contro quelli dei carabinieri schierati all’ingresso di via degli Orfani, a pochi metri da piazza Capranica. «Non ci facciamo chiudere in questa tonnara – è stato urlato in un megafono – Roma è una città libera e noi abbiamo diritto a manifestare».
Tra i turisti sbigottiti, ci sono state spinte e controspinte, lanci di bombe carta e altri oggetti, tre agenti sono stati medicati sul posto, altri due sono stati ricoverati in codice verde in un’ospedale romano. Le manganellate hanno centrato le teste di alcuni manifestanti, un paio di occhiali sono volati in aria, molti i graffi e i lividi sulle braccia. Dieci minuti di tensione ma un varco è stato aperto, permettendo ai manifestanti di raggiungere piazza Montecitorio.
«Uagliò – ha detto un carabiniere sudato in tenuta anti-sommossa ai colleghi schierati alle spalle – non dobbiamo arretrare quando ci caricano». «Siamo contro il rigore di Monti, la crisi non possiamo pagarla noi» scandivano quelli di «Blockupy Ddl Fornero», una «coalizione sociale» promossa da studenti, associazioni e movimenti che criticano la riforma del lavoro approvata al Senato e ora in discussione in commissione alla Camera. Dopo che qualcuno ha srotolato lo striscione «Facciamo cadere il governo Monti. Sciopero generale», la partita è iniziata.
Montecitorio è stato bersagliato da un centinaio di palloni con la scritta «No rigore», scagliati oltre la balaustra che divideva le forze dell’ordine dai manifestanti. Gli scudi rossi sono stati sventolati in direzione del Palazzo come di solito fa un arbitro di calcio quando espelle un giocatore. Su ciascuno di essi erano state incise metafore calcistiche con un pennarello nero: «Licenziamo il commissario tecnico Monti. Espulso». «No rigore, la Grecia non si elimina». «La riforma del lavoro è una partita truccata».
Nel frattempo, un altro drappello, organizzato in gruppi di due o tre manifestanti, aveva aggirato il blocco, giungendo nei pressi dell’entrata della Camera. Sono stati respinti a manganellate e hanno raggiunto il gruppo dall’altra parte della piazza. Dopo avere acceso fumogeni rossi, trecento persone sono tornate al Pantheon. In molte si sono dirette al teatro Valle che continua a festeggiare il primo anno di occupazione, le altre sono ripartite.
Il presidio era iniziato con un blitz sotto il colonnato dell’antica basilica mercoledì 13 giugno. Nella notte tra il 13 e il 14 sono state piantate una decina di tende dove i manifestanti si sono rifugiati dopo il concerto delle «Bestie rare», il gruppo musicale dell’attore Elio Germano. «Blockupy Ddl Fornero» critica la riforma del lavoro perché «non sfoltisce la giungla della contrattazione atipica e penalizza i lavoratori autonomi con l’aumento scellerato delle aliquote della gestione separata dell’Inps».
Quanto agli ammortizzatori sociali (Aspi e mini Aspi), il giudizio è negativo. La riforma «non procede all’istituzione di un reddito minimo garantito». Nella mattinata di ieri, studenti e precari hanno occupato simbolicamente la Scuola Superiore degli Studi Avanzati presieduta Alessandro Schiesaro – consulente dell’ex ministro dell’università Gelmini e tra gli estensori dell’omonima riforma. La scuola è stata finanziata con 30 milioni dalla Sapienza. Una cifra superiore a quella erogata per tutte le borse di studio in Italia. Un’altra infrazione da cartellino rosso nel campionato del rigore.