La terza giunta di Alemanno
Terza giunta in tre anni. Se non è un record, quello della Roma di Alemanno, poco ci manca. Poche ore fa, prima in via dell’Umiltà presso la sede nazionale del PdL e solo in un secondo momento in Campidoglio, Alemanno ha presentato la nuova squadra di governo dopo l’azzeramento della precedente giunta da parte del Tar del Lazio per mancato rispetto delle “quote rosa”. Esce il senatore Marco Cutrufo (vicesindaco e assessore al Turismo). viene promossa a vicesindaco l’assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso, entra con un nuova delega (comunicazione, Roma 2020, Grandi Eventi, moda, attuazione del Piano strategico di sviluppo) l’ex presidente della Roma Calcio, Rosella Sensi. Tutto qui. Per questo il Pd, tramite la consigliera Monica Cirinnà, si dice già pronto a un nuovo ricorso al Tar: «non basta affidare l’incarico politico a una donna per creare parità di genere» ha spiegato Monica Cirinnà «ma è determinante ai fini normativi la presenza fisica». Invece il sindaco Alemanno si è limitato a una sola new entry abbinando la discutibile scelta di nominare assessore Rosella Sensi (quali i suoi meriti da imprenditrice? Una Roma Calcio allo sbando economico? Un patrimonio imprenditoriale totalmente acquisito da Unicredit?) a un raddoppio di carica per la già presente Belviso. Il fatto è che Alemanno, oggi, si trova nella scomoda posizione di dover convincere l’elettorato, a due anni dalle elezioni, della bontà del suo governo e per farlo deve poter contare sull’appoggio del PdL nazionle. Così accade che, prim’ancora di presentare alla città la nuova squadra di governo, Alemanno sia costretto a tenere una conferenza stampa in via dell’Umiltà, nella sede del PdL, assieme al segretario del partito Angelino Alfano, per spiegare che Mauro Cutrufo non è stato “segato” ma anzi “premiato”: non più vicesindaco, ma ecco per Cutrufo un nuovo impegno all’interno del PdL come responsabile degli Enti Locali con delega (“berlusconiana”) a Roma Capitale. «È stata una strategia concordata» si è affrettato a spiegare Cutrufo. «Oggi il PdL romano è più unito» ha spiegato Alemanno, che non ha perso l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «dopo l’ultima tornata di elezioni amministrative – ha aggiunto – sono rimasto uno degli ultimi di centrodestra nelle aree metropolitane. Questo consegna a Roma un’importanza particolare». Perché «Roma non si governa solo da Campidoglio, e noi (come giunta? Come PdL?) stiamo salvando Roma». La sensazione è quella di un Alemanno sindaco commissariato per la terza volta: dopo la Chiesa (che a gennaio ha voluto per sé le deleghe a Scuola e Famiglia, assessore De Palo) e le banche (con Lamanda, uomo di Capitalia, messo a capo del Bilancio), ora è il momento del PdL nazionale. Superata questa ennesima crisi, Alemanno è pronto a ributtarsi in campagna elettorale. Non si spiegherebbe altrimenti il programma di governo elencato, per l’ennesima volta, alla stampa in occasione della presentazione di Sveva Belviso come vicesindaco e Rossella Sensi come assessore ai “Grandi Eventi”. Sei punti. Sei promesse. Uno: Risanamento del debito, perché «noi stiamo salvando Roma». Dal buco di bilancio, certo, «ma anche dai tagli ai comuni decisi dal Governo nazionale». Altro sassolino. Due: continuare nella trasformazione di Roma in “Roma Capitale”. Obiettivo lasciato in capo a Cutrufo, ergo al PdL. Tre: fronteggiare l’emergenza sociale. Quattro: tappare le buche del manto stradale entro un anno, utilizzare i poteri da commissario per risolvere il problema del traffico. Cinque: maggior sicurezza, «per questo stiamo lavorando con il sottosegretario Mantovano (interno, ndr) al terzo Patto per Roma Sicura». Sei: attuare il Piano strategico di sviluppo e conquistare le Olimpiadi del 2020. Più che una squadra di governo, quella presentata ieri dal segretario del PdL, Angelino Alfano, assomiglia molto a un comitato elettorale per vincere le elezioni del 2013.