Nucleare, inizia la mobilitazione
Blitz antinuclearista nel palazzo dell’Enel in viale Regina Margherita a Roma. Una decina di persone delle reti sociali e ambientaliste romane “No Nuke” hanno forzato le porte e i tornelli all’ingresso dello stabile e sono entrate nell’edificio urlando slogan contro il nucleare e mostrando cartelli su cui era scritto “No nuke no oil no war no Gheddafì”. Invitati a uscire, dopo una decina di minuti i manifestanti si sono spostati sul marciapiede di fronte al palazzo e poi si sono allontanati.
“Il nucleare non serve all’Italia”. Questo il claim del flash-mob del Comitato “Vota sì per fermare il nucleare” scritto sia sui cartelli, appesi al collo dei partecipanti, sia su un grande lenzuolo bianco steso sul marciapiedi davanti all’ingresso principale della galleria Alberto Sordi, di fronte a palazzo Chigi. Secondo Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia, «non è cambiato nulla con la proroga di un anno. Il futuro del Pianeta – osserva – va verso un’altra direzione: efficienza energetica e rinnovabili, non nucleare». Per Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, l’atomo è «inutile, dannoso e pericoloso», mentre di «proroga-truffa» parla il direttore scientifico dell’associazione, Stefano Ciafani. Sulla stessa linea anche il direttore delle campagna di Greenpeace, Alessandro Giannì, che ricorda come «Tremonti abbia scoperto soltanto adesso che il nucleare è costoso». Infine, tutti i manifestanti chiedono di «abbandonare definitivamente il nucleare» per «rilanciare le rinnovabili, riparando al decreto legislativo che ne ha messo in crisi il settore cancellando gli incentivi».
Le proteste contro il nucleare in Germania hanno spinto i Verdi al 20% questa settimana a livello nazionale, dando a una possibile loro alleanza con i socialdemocratici (Spd) il 45% delle preferenze, sette punti in più rispetto alla coalizione di governo. È quanto emerge dal consueto sondaggio realizzato dal centro ricerche Forsa per il settimanale Stern e l’emittente televisiva Rtl. Quando mancano solo tre giorni alle elezioni regionali di domenica nel Baden-Wuerttemberg e nella Renania-Palatinato, secondo queste indicazioni di voto i Verdi guadagnano due punti rispetto alla settimana scorsa, mentre la Spd ne perde uno, scendendo al 25%. Allo stesso tempo, peggiora la situazione per la maggioranza, con l’Unione (Cdu-Csu) al 33%, tre punti in meno rispetto alla settimana scorsa, e la Fdp invariata al 5%. Se si votasse domenica per le politiche, quindi, la coalizione guidata dalla cancelliera Angela Merkel otterrebbe solo il 38% delle preferenze, contro il 45% di un’eventuale alleanza rosso-verde. La Linke è rimasta invariata al 9%.