Precarietà, gli Stati generali a Milano
Si è avviata la due giorni degli “Stati generali della precarietà” (leggi l’articolo del Fattoquotidiano.it) convocata a Milano dal gruppo di San Precario-Euromayday. Presenti 200-250 persone che partecipano a differenti workshop. Nella giornata di sabato, al suo interno, si è tenuto l’incontro nazionale degli autoconvocati con 100-150 presenze molto convergente sull’impostazione che fa del 16 ottobre una giornata unitaria, in cui proporre una dinamica di sciopero generale dal basso). Questo coordinamento, che si chiama da tempo “Uniti conto la crisi”, scebderà in piazza con uno striscione “No al patto sociale – Sciopero generale unitario dal basso”.
Qui il Comunicato finale:
Nel II incontro nazionale della Rete dei lavoratori/trici delegati RSU/Rls coordinamenti e comitati di lotta riuniti contro la crisi, si è confermata la necessità di proseguire su un percorso che vada oltre gli steccati di appartenenza per connettere ogni energia che possa opporsi alle formule antipopolari proposte da Governo e Confindustria per uscire da una crisi provocata da loro stessi.
Del resto la fase che si pone davanti a partire dal Collegato al lavoro appena approvato alla Camera, l’attacco al CCNL come per le deroghe al Contratto dei metalmeccanici, il piano Marchionne per Pomigliano, l’attacco ai lavoratori pubblici con il blocco degli aumenti salariali, i tagli alla scuola, all’università e alla ricerca come risorse e posti di lavoro, sono l’antipasto di un nuovo Patto (anti) Sociale che non possiamo accettare.
Il tentativo di cooptazione dell’intera Cgil in questo nuovo patto, a fronte di una insufficiente capacità di mobilitazione unitaria del sindacalismo di base, significherebbe l’ultimo tassello per una normalizzazione del conflitto.
Per questi motivi tutti gli interventi hanno raccolto la proposta di partecipazione alla manifestazione dei metalmeccanici per portare all’interno di essa la proposta di un Coordinamento autoconvocato per uscire dalle strettoie delle proprie identità e rilanciare dal basso uno sciopero generale unitario che faccia sentire forte il grido di opposizione a queste politiche di sfruttamento.
Tutti gli intervenuti hanno solidarizzato con le forme di lotta espresse nelle lotte operaie di queste settimane, e si sono espressi contro la criminalizzazione delle legittime proteste a seguito degli accordi separati in assenta totale di democrazia.
Sosteniamo lo sciopero nazionale dei migranti indetto per il 29 ottobre.
Si rilancia da questo appuntamento la piattaforma di mobilitazione sui seguenti punti:
– Blocco dei licenziamenti, delle chiusure delle fabbriche, delle esternalizzazioni, dei tagli all’struzione, alla ricerca e alla spesa sociale;
– contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni
– per la distribuzione del lavoro che c’è – lavorare meno e lavorare tutti – a parità di salario e per la continuità del reddito;
– per la stabilizzazioni di tutti i precari/e e gli atipici;
– per direNo all’eliminazione del CCNL e alla ristrutturazione di tutto il mondo del lavoro.
– Contro la Bossi-Fini, per l’estensione dei diritti ai lavoratori migranti.
Proponiamo la costruzione di uno spezzone autoconvocato unitario per la manifestazione del 16 ottobre con tutte le realtà in lotta contro la crisi che condividano questi punti di piattaforma, come passaggio di un percorso di mobilitazione nelle singole aziende, territoriale e nazionale verso lo sciopero generale unitario.
Milano, 09/10/2010