Ritorna il caso Cucchi
Cucchi poteva essere salvato. I medici legali riaprono il caso. La notizia è su Repubblica
Ma la notizia che tiene banco è ovviamente il tormentone presidenzialista. Calderoli ha bruciato tutti sul tempo e si è intestato la fase iniziale della partita con la sua bozza di riforma costituzionale portata con cortesia al presidente della Repubblica. E’ un’ipotesi ricalcata sul sistema francese ma reso molto più morbido con i poteri divisi tra Presidente della Repubblica eletto dal popolo e primo ministro che conserva la regia del potere esecutivo. E’ lo stesso Calderoli a spiegarla sulla Padania
Come avevamo già segnalato ieri, l’opposizione non si mette di traverso e cerca di cambiare agenda ma continua a porre le condizioni per trattare. Si veda ancora il comportamento di Bersani che “detta” le sue condizioni. E ancora più in là si spinge un altro esponente del Pd come Enrico Morando che prefigura un accordo con Bossi e Berlusconi. Sul Giornale, invece, si registrano le ambizioni di leadership dell’attuale sindaco di Torino, Chiamparino, che fiuta l’aria di una rimessa in discussione degli assetti del Pd. Insomma, come dice oggi Ellekappa su Repubblica: «L’opposizione non deve perdere il treno delle riforme; infatti si sta sdraiando sulle rotaie».
Intanto la Lega si diverte a fare il partito “di lotta e di governo” e, nonostante governi con Berlusconi dal 2001, tranne la parentesi prodiana del 2006, fa scendere in piazza i suoi sindaci per protestare contro le manovre finanziarie di Tremonti e i suoi tagli agli enti locali. Qualcuno considera l’iniziativa una spia di contraddizioni nel centrodestra ma noi non ci crediamo.
Più seria è invece la situazione finanziaria della Grecia (come avevamo già segnalato ieri). E’ il Sole 24 Ore a fare il punto sulla fuga di capitali all’estero che potrebbe ammontare alla bellezza di 8 miliardi. Tempi duri.
Tempi duri anche sul fronte internazionale. Con la crisi in Kyrgyzistan che secondo il Sole 24Ore potrebbe riversarsi negativamente su Obama che oggi a Praga è atteso alla firma del trattato Start 2 con la Russia di Medvev e Putin.