Tav, l’accordo tra Italia e Francia
Articolo tratto da www.notav.info
Si chiude così la cig Italia Francia, trovato l’accordo. Cig non è una parolaccia nè un gioco di ruolo a cui i due paesi hanno partecipato ma la conferenza intergovernativa, titolo altisonante per una cassa vuota con la capacità, nonostante il vuoto di ratificare accordi internazionali che in molti casi come quello della tav Torino Lione diventano un imbuto dove colare risorse pubbliche verso i privati. Per la precisione i privati non sono i privati cittadini che contribuiscono alla ricchezza pubblica ma sono i privati veri come le banche e le imprese di costruzioni che accumulano e parassitano denaro. Così con titoli e titoloni viene presentata l’ennesima carta timbrata e firmata con il titolo Torino Lione.
Il succo dell’intesa è da dividere in due parti, il primo riguardante il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte ed il suo appalto, il secondo relativo al mega tunnel di base di 57 km. Il primo punto si chiude con facilità, l’appalto per i lavori di Chiomonte è riassegnato alla CMC di Ravenna, cooperativa “rossa”, già vincitrice dell’appalto per il non eseguito cunicolo esplorativo di Venaus del 2005. La Cmc in questi anni ha proseguito l’azione legale contro il governo italiano ed LTF (Lyon Turin Ferroviaire), general contractor del progetto e quindi onde evitare il pagamento di salate penali il governo ha deciso di riassegnare d’ufficio l’appalto alla medesima ditta. La curiosità sta nel fatto che il tutto si sia svolto senza una gara di appalto e che il tunnel della Maddalena si trovi dal lato opposto del massiccio roccioso (Ambin) che divide Veanus da Chiomonte con caratteristiche tecnico-cotruttive assolutamente diverse. Ma in Italia si sa, o è colpa dei no tav o tutto è permesso se a muovere pedine da milioni, anzi miliardi di euro è il fronte si tav.
Il secondo punto dell’accordo ratificato è la costituzione di una ditta-società, pubblica-privata metà italiana e metà francese, con sedi operative e direzionali divise tra i due stati. La cosa curiosa che spinge questa storia al ridicolo è che da metà degli anni 90 ad oggi sarebbero già tre le società direzionali create ad arte per la costruzione della nuova linea ferroviaria Torino Lione, prima la Alpetunnel, poi la LTF ed ora una ancora anonima e terza società, ovviamente piena di uffici e dirigenti profumatamente pagati per continuare a disegnare sulle carte un progetto che nessuno vuole e nessuno potrà pagare. Sembra la storia della società creata per costruire il ponte sullo stretto di Messina, venti e più prime pietre posate, decine di uffici e persone che grazie a questo impiego hanno raggiunto perfino il traguardo della pensione. Il cunicolo della Maddalena di Chiomonte quindi slitta ancora e per il fortino non si parte prima del nuovo anno mentre per il tunnel di base si dovrà aspettare il 2013. Intanto passano le società e passano i governi, in venti anni ne sono passati e ancora ne passeranno.
Resta comunque la curiosità di capire cosa le une e gli altri facciano del loro tempo e più che altro del denaro speso. Il come resta oscuro, il risultato invece evidente. Se oggi siamo in questa situazione di disastro finanziario non è a causa dei conti mal fatti dalle famiglie che non arrivano a fine mese, il problema semmai è mettere come ministro un personaggio come Passera che da banchiere di Intesa Sanpaolo è uno dei principali colpevoli della crisi economica.