Descrizione
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Cos’è QAnon, o cos’è stato? Un movimento politico, un gioco in rete, una setta, una minaccia terroristica?
È l’autunno 2017 quando sul forum 4chan, noto ritrovo di estrema destra, appare l’annuncio di un imminente arresto di Hillary Clinton. L’anonimo autore si spaccia per insider del governo federale e si firma, semplicemente, «Q».
Q pubblica altri messaggi, intorno ai quali si forma una comunità. Presto «QAnon» diventa il nome di un fenomeno più vasto, un culto di massa che cresce sui social network e fa migliaia, milioni di proseliti negli Usa e in altri paesi. Chi si converte a QAnon scopre una tremenda verità: il mondo è controllato da una società segreta di satanisti pedofili e bevitori di sangue, la «Cabal». Hillary ne fa parte, e con lei George Soros e Tom Hanks. Ma c’è anche una buona novella: un eroe combatte i mostri e ha un piano infallibile. Quell’eroe è Donald Trump.
Nel 2020 grazie all’emergenza pandemia QAnon si espande in modo tumultuoso e sembra avere un lungo avvenire, ma a novembre la sconfitta di Trump lo mette in crisi. Durante l’assalto al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sventolano bandiere e cartelli con la Q, e sembra una prova di forza, la scintilla che accenderà la guerra civile… Invece è un fuoco fatuo. Eppure qualcosa è cambiato. Comincia una nuova fase. La storia di QAnon era solo un prologo.
Com’è stato possibile? Cosa ha permesso a QAnon di nascere e ingrandirsi? Quali bisogni ha intercettato?
Da queste domande parte La Q di Qomplotto, oggetto narrativo dallo stile ibrido e pulsante. Tenendo insieme reportage e dialogo filosofico, analisi critica e racconto onirico, autobiografia e pastiche letterario, Wu Ming 1 racconta la parabola di QAnon, sgombra il campo da concetti inutili o dannosi e riflette sul ruolo delle fantasie di complotto nelle nostre società. Soprattutto, sequenzia il genoma di QAnon, isolando nella sua narrazione leggende d’odio vecchie di secoli.
Una storia di mutazioni e confluenze che a un certo punto coinvolse gli stessi Wu Ming, quando ancora non si chiamavano così ed erano intenti a scrivere un romanzo intitolato… Q.
Il giovane gli aveva puntato contro una pistola e aveva sparato uno due tre quattro cinque sei colpi. Poi si era allontanato, lasciando Frankie in una pozza di sangue.
L’uomo del pick‑up non era un sicario. A New York non c’era una guerra di mafia dagli anni Ottanta.
A far fuori Frankie era stato Anthony Comello, ventiquattro anni, muratore nell’azienda edile del padre, e quello era il primo omicidio targato QAnon.