“Ogni complotto inizia per Q” – Giancarlo De Cataldo da Robinson – La Repubblica
Nei sotterranei del Comet Ping- pong, una pizzeria in Connecticut Avenue, a Washington, DC, si tengono orge sataniche con riti di sangue e la partecipazione di bambini incatenati, custoditi in orrida prigionia. Opera un’autentica setta di pedosatanisti, composta dallo staff di Hillary Clinton, candidata alle elezioni presidenziali del 2016. La voce nasce sul forum 4chan, in realtà una bacheca per immagini, e presto dilaga, invadendo la rete e i media. A rilanciarla, arricchendola di sempre più raccapriccianti particolari, un pugno di blogger e opinion- maker noti per le posizioni di estrema destra e il linguaggio vibrante degli odiatori. Ma quando un giovane follower di nome Maddison si presenta armato al Comet per liberare i piccoli ostaggi, non trova niente di ciò che si era aspettato. Solo quiete famigliole e qualche bevitore solitario. «Avevo informazioni sbagliate» , dice a chi lo arresta. La leggenda, però, non si smonta.
Chi la coltiva cataloga immediatamente Maddison fra i cosiddetti “attori di crisi”: un provocatore mandato dalla setta per seminare incredulità. Il fatto è che è troppo tardi per intervenire: in quel 2016, anno cruciale per le democrazie occidentali, l’Oxford Dictionary ha già metabolizzato il termine “postverità”: aggettivo che denota «circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti nel plasmare l’opinione pubblica rispetto agli appelli all’emozione e alle convinzioni personali». L’apoteosi della posteverità arriverà un anno dopo, nel 2017, con i primi messaggi firmati Q. Dietro questa identità si celerebbe un agente del Deep State, il governo clandestino in mano a un’organizzazione pedosatanico- demogiudaica denominata Cabal. Una Spectre dai connotati laico- progressisti che complotta per sovvertire l’ordine mondiale, contro la quale si levano combattenti puri di cuore: i QAnon, quelli che non si fanno ingannare, i depositari della vera conoscenza.
Armati di una fede incrollabile nel puro fra i puri: il Presidente Trump. Muove dalle origini di Q questo appassionante libro di Wu Ming 1, La Q di Qomplotto: un oggetto narrativo non identificato — per usare l’espressione coniata dal collettivo di scrittura — nel quale si mescolano saggio, racconto, mise en abyme, e lo spirito guida dell’Umberto Eco del Pendolo di Foucault conduce il lettore alla scoperta di una sorta di teoria generale del complotto. Wu Ming muove da un fatto, si potrebbe dire, personale: Q è il romanzo del collettivo Luther Blissett (del quale Wu Ming è un’evoluzione) incentrato sulle imprese di un agente provocatore, spia doppiogiochista, nell’Europa della Riforma.
Il sospetto che all’origine ci sia una beffa in stile situazionista, poi sfuggita di mano, è forte. Wu Ming indaga. Risale l’albero genealogico della postverità e ne ricostruisce la mappa delle atrocità, dalla caccia alle streghe di Salem ai pogrom, passando per le teorie sulla sostituzione etnica, i Protocolli dei Savi di Sion e l’accusa del sangue, archetipi dell’antisemitismo di ieri e di sempre. Lo scenario cambia, le tecnologie si evolvono, ma le costanti sono immutabili. Da un disagio reale nasce una fantasia di complotto, ossia una narrazione distorta che impianta verità inesistenti. Impressionanti i nomi che si trovano fra gli spacciatori di assurdità: da grandi e santificate firme del giornalismo ad importanti esponenti dell’attuale potere politico- mediatico. Ma quelli in malafede interessano meno degli incolpevoli disperati che si aggrappano alla leggenda come il naufrago alla zattera.
Il problema è che le fantasie di complotto sono difficilissime da eradicare, perché danno sfogo a sogni e bisogni che affondano radici in un malessere diffuso. Wu Ming 1 lo spiega ottimamente — il debunking non funziona: davanti alla doccia fredda della realtà, il sognatore è come un bambino al quale bucano il palloncino.
Le ragioni di una scienza apodittica — “ratiosuprematista” nella definizione dell’autore — rendono odioso il divulgatore soprattutto se è nel giusto. Soltanto una contro-narrazione altrettanto efficace potrà contrapporsi alla postverità. L’assalto a Capitol Hill ha posto fine all’avventura del primo QAnon. In questo libro inquietante, radicale, necessario, ci sono ottimi suggerimenti su come difenderci dal prossimo.