Tenore e militante di Samir Hassan (da il manifesto)
Per i tipi di Alegre e la collana Quinto Tipo, diretta da Wu Ming 1, è invece uscito un agile libro che ricostruisce la vicenda di Nicola «Ugo» Stame, morto nell’eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Il tenore partigiano (Edizioni Alegre, euro 15), un libro di Lello Saracino, giornalista foggiano e concittadino di Stame, è un modo inusuale e originale di parlare di Resistenza. È la storia di un cantante lirico, osannato da critica e stampa, ricostruita con sagacia attraverso sbalzi spazio-temporali tra Roma e Foggia, tra primo Novecento e contemporaneità. La vicenda di Stame diventa la storia totalizzante di un militante antifascista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la storia di chi ha combattuto a Porta San Paolo e nelle formazioni clandestine. Ma sono forse le pagine successive, quelle che parlano della sua militanza in Bandiera Rossa e del suo arresto che ci danno il senso di una storia sui generis, quella cioè del militante che aveva cantato nei Teatri dell’Opera più importanti e che alleviava le pene dei suoi compagni detenuti con il canto forte, caloroso di cui era straordinario interprete. «Stame dopo l’arresto viene portato al commissariato di via Goito. Finisce in cella con un ragazzo che ha da poco compiuto 18anni. Si chiama Claudio Pica (…) ha la passione per il canto melodico e una voce di stampo tenorile. Nella piccola cella di via Goito si incontrano un pezzo di storia passata e futura della musica italiana. Claudio Pica dopo la guerra coronerà il suo sogno di diventare un cantante professionista. Scriverà brani come Binario e Granada, diventando noto al pubblico col nome d’arte di Claudio Villa, il “reuccio” della canzone».
Il lavoro di Saracino esce dai parametri cloroformizzati della narrazione della Resistenza, regalando una storia di spessore storico e artistico avvalorata da un appendice che contiene documenti e immagini inedite che omaggiano la vita di quell’aviatore, poi divenuto cantante lirico e morto da partigiano.