Mika Feldman Etchebéhère (1902-1992) nata in Argentina da genitori ebrei emigrati dalla Russia per sfuggire i pogrom, nel 1920 incontra il suo futuro compagno Hippolyte con cui aderisce al partito comunista, da cui vengono presto esclusi per «tendenze anarchizzanti». Nel ’32 i due sono a Berlino constatando la tragedia dell’avvento del nazismo, e nel luglio ’36, allo scoppio della rivoluzione, si arruolano a Madrid nella colonna del Poum capitanata prima da Hippolyte e, dopo la sua morte, da Mika. All’ingresso delle truppe franchiste a Madrid, Mika riesce a sfuggire e passare in Francia. Durante il secondo conflitto mondiale rientra in Argentina temendo un possibile arresto da parte del regime collaborazionista di Vichy. Poi, terminata la guerra, rientra in Francia dove vive per il resto della sua vita. Questa sua autobiografia fu pubblicata in Francia nel ’76 dalle Èditions Denoël con il titolo Ma guerre d’Espagne à moi. La prima edizione italiana uscì per Bompiani nel 1977.
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