Berlusconi chiama a raccolta corruttori, truffatori e “papponi”
Qual è la base sociale del centrodestra? Basta leggere il disegno di legge che istituisce il processo breve, le categorie assolte e quelle lasciate in mezzo ai guai, per rendersi conto, meglio di molte analisi sociologiche, quale sia il riferimento elettorale del Popolo delle libertà, la base di consenso elettorale da non tradire e non deludere mai.
All’articolo 2 comma 5 del Disegno di legge depositato al Senato, è indicata la lista dei casi per i quali non si applica il limite di durata di due anni, nel processo in primo grado, pena la decadenza del processo stesso. Sono, quindi, i delitti “imperdonabili” e che nessuna forza politica si sognerebbe di sanare o di mitigare in alcun modo: associazione per delinquere, delitto di incendio, delitti di pornografia minorile, di sequestro di persona, di atti persecutori, di furto, di circonvenzione di persone incapaci. Fortunatamente ci sono anche i delitti commessi in violazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro e delle norme in materia di circolazione stradale. Ma ci sono anche i «reati previsti nel testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero», insomma il reato di clandestinità inserito dall’attuale governo.
Ma, come si può notare, mancano dall’elenco delle eccezioni, cioè di coloro che devono farsi tutto l’iter processuale a prescindere dalla durata, altri reati piuttosto gravi. Il reato di corruzione e concussione, il reato di truffa, il reato di frode fiscale, abuso d’ufficio, lesioni aggravate. Si nota, ovviamente, l’effetto sanatoria per i processi che riguardano Silvio Berlusconi in persona a partire dal processo Mills in cui il premier è accusato, guarda caso, di corruzione. Ma, come faceva notare sul Corriere della Sera Luigi Ferrarella (l’articolo è qui linkato) ci sono altri processi abnormi che verrebbero prescritti immediatamente un minuto dopo l’entrata in vigore della legge. Come il processo contro il chirurgo della clinica milanese Santa Rita che deve vedersela con 89 imputazioni per lesioni volontarie ai pazienti e truffa milionaria allo Stato. O quello che riguarda l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e il senatore Luigi Grillo per l’aggiotaggio Antonveneta. Prescritto anche il processo contro le grandi banche internazionali imputate dell’aggiotaggio Parmalat, quello sulle maxicorruzioni, come le tangenti delle inchieste Enipower-Enelpower. Eliminato anche il processo alla clinica milanese San Carlo per i falsi rimborsi richiesti al servizio sanitario e quindi la truffa milionaria nei confronti dello Stato.
Anche il processo per i dossieraggi Telecom-Pirelli, scrive Ferrarella, «tra un anno sarà appena avviato in primo grado, e dunque sarà già prescritto per quattro quinti delle imputazioni».
C’è dunque, come rivela Giuliano Pisapia, una spietata logica di classe dietro a un provvedimento che salva truffatori, corruttori, “papponi” vari, apparati dello Stato arroganti e violenti, piccole bande di picchiatori fascisti o meno. Tutta gente che va protetta per consentire al Cavaliere di proteggere se stesso, con la cinica benevolenza di una Lega a cui importa soltanto di gettare alla propria gente l’osso dell’assalto ai migranti.
Attorno alla difesa della propria impunità Berlusconi e i suoi uomini creano una chiamata di correo generalizzata distribuendo benefici e favori a una frazione ben precisa che si vede consegnato il messaggio dell’assoluta libertà di corrompere e farsi corrompere, evadere le tasse e truffare lo Stato, brigare e complottare per un tornaconto personale a scapito della collettività. Dentro l’ennesimo disegno di legge “salvapremier” c’è poco che riguardi la giustizia e il rispetto dei basilari principi liberal-democratici; c’è molto, invece, per capire di quale impasto maleodorante sia composto il centrodestra italiano.