Fincantieri, gli operai bloccano il varo della nave. Roma, occupato il ministero dell’Ambiente.
Gli operai dello stabilimento Fincantieri di Ancona, in sciopero a oltranza da ieri per il mancato premio di efficienza, hanno bloccato la partenza della nave da crociera extralusso Silver Spirit, che sarebbe dovuta salpare stamani. La Silver Spirit (195 metri di lunghezza, 360 tonnellate di stazza) è l’ultima nata dello stabilimento dorico, realizzata per la società armatrice monegasca Silversea Cruiser. L’ancora di prua è legata con una grossa catena ad una bitta del molo dello stabilimento. Per sollevarla serve una gru semovente, che può essere manovrata solo da un addetto Fincantieri. Operazione che i lavoratori si sono rifiutati di fare, bloccando la nave con tutto l’equipaggio a bordo. La protesta si è svolta senza particolari momenti di tensione, mentre picchetti con un centinaio di operai presidiano da ieri, senza soluzione di continuità, l’ingresso dello stabilimento e la banchina della Silver Spirit. La Rsu di fabbrica ha chiesto un incontro ai capigruppo del consiglio regionale e all’assessore al Lavoro Fabio Badiali. L’obiettivo è che l’Assemblea legislativa, riunita per l’ultima seduta del 2009, approvi un ordine del giorno che impegni la giunta a fare pressioni sull’azienda affinchè corrisponda il premio di efficienza ai dipendenti dell’impianto di Ancona: circa 600, di cui 200 in cassa integrazione dal 30 novembre.
La protesta era stata annunciata ieri dalla Fiom che aveva indetto la mobilitazione in tutto il gruppo e che aveva portato alla fermata anche gli stabilimenti di Marghera e Monfalcone. «La Fiom non lascerà nulla di intentato per ottenere il rispetto dell’accordo e far valere i diritti dei lavoratori. Per questo motivo, proclama lo stato di agitazione in tutto il Gruppo e dichiara che chiamerà l’Azienda a rispondere, anche sul piano legale, con un ricorso alla magistratura per comportamento antisindacale, sulla base dell’articolo 28”.
Precari occupano ministero dell’Ambiente
Una delegazione di rappresentanti dell’Usi-Rdb Ricerca, precari dell’Ispra e precari di altri enti pubblici di ricerca, ha occupato oggi a Roma il quinto piano del ministero dell’Ambiente, chiedendo un incontro «in data certa» con il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. La delegazione, informa in una nota la Usi-Rbd Ricerca, chiede che «l’incontro venga fissato in tempi certi al fine di dare risposte adeguate ai lavoratori precari dell’Ispra, sul tetto del loro istituto da ormai più di tre settimane».
Yamaha Italia, quattro operai salgono sul tetto
Quattro operai dello stabilimento Yamaha Italia di Lesmo (Monza) del quale è stata annunciata la chiusura sono saliti sul tetto della fabbrica «per intensificare e drammatizzare la protesta dei lavoratori in lotta da oltre un mese e mezzo». Ne dà notizia Gigi Redaelli, segretario della Fim Cisl della Brianza. Secondo i compagni di lavoro dei quattro, tutti uomini, gli operai sarebbero attrezzati per rimanere sul tetto della fabbrica «fino a un mese, Natale e Capodanno inclusi». Con loro hanno portato anche una tenda da campeggio. Contemporaneamente la rappresentanza sindacale unitaria di Yamaha Motor Italia ha indetto uno «sciopero a oltranza» con un presidio permanente presso lo stabilimento.
Roma. I precari dell’Ispra hanno occupato gli uffici del Ministro dell’Ambiente. Chiesto un incontro urgente
Banca d’Italia, la ricchezza nelle mani di poche famiglie
Indice al ribasso per la ricchezza netta complessiva delle famiglie italiane. Il ribasso, registrato tra il 2007 e il 2008, è di circa l’1,9% (161 miliardi di euro). A dirlo Bankitalia. A prezzi costanti, la riduzione della ricchezza complessiva rispetto al 2007 e’ risultata pari al 5% (circa 433 miliardi di euro del 2008). E’ diminuita dunque la ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2008. E risulta anche sempre piu’ concentrata: il 10% piu’ ricco ne detiene il 44%, mentre la meta’ piu’ povera arriva appena al 10%. Alla fine del 2008, segnala la Banca d’Italia, la ricchezza netta per famiglia ammontava complessivamente a circa 348 mila euro. Basta pensare alla propria ricchezza e fare il confronto per capire il forte divario di redditi esistente in Italia.
Grecia, il sindacato annuncia lo sciopero generale
La Grecia ha venduto 2 miliardi di titoli a breve a tasso variabile a cinque banche in un’operazione di private placement. I titoli, che matureranno a febbraio 2015, sono stati offerti a un rendimento di 250 punti superiore rispetto all’Euribor. Le banche partecipanti sono National Bank of Greece, Alpha Bank, Efg Eurobank Ergasias, Piraeus Bank e Banca Imi (Intesa Sanpaolo).
La Grecia non discute ipotesi di aiuti dall’esterno, in particolare dall’Ue. L’ha detto il ministro delle Finanze George Papaconstantinou. Il titolare del dicastero ha spiegato che la crisi greca comporterà che il paese farà tutto il necessario per ridurre il suo deficit al punto che i governi dell’Ue riconosceranno il «grande sforz» che il paese sta compiendo. Intanto Papandreou incassa un primo parziale riconoscimento dalle autorità europee: le misure annunciate ieri con la bozza di piano di risanamento pluriennale “vanno nella direzione giusta”, ha dichiarato Amelia Torres, portavoce del commissario economico, Joacquin Almunia.Nel frattempo ad Atene Papandreou – a capo di un esecutivo socialista in carica da circa due mesi, dopo la vittoria elettorale – ha incontrato gli esponenti di partiti che vanno dai conservatori al comunisti. “Nonostante le nostre divergenze ideologiche” sono emersi consensi su diversi punti, ha riferito. In parte le sue dichiarazioni hanno trovato conferma tra altri leader, specialmente sui propositi di lotta alla corruzione. Gli incontri proseguiranno per le prossime settimane. Ma i sindacati scendono sul piede di guerra, il Pame (il sindacato dove è prevalente la sinistra) oggi uno ha rilanciato l’appello per uno sciopero generale da tenersi giovedì prossimo
L’Italia resta solo tredicesima per il Pil procapite nella Ue
L’Italia continua a stazionare al tredicesimo posto della classifica Eurostat 2008 sul Pil pro capite calcolato in termini di potere d’acquisto. Si tratta della stessa posizione gia’ occupata nel 2006 e nel 2007. E se la crisi non ha intaccato il posto dell’Italia nella graduatoria, il nostro Paese rimane inchiodato alle ultime posizioni della classifica. Si mantengono infatti sopra l’Italia Germania, Francia, Regno Unito, Olanda ed anche la Spagna, che si conferma al dodicesimo posto dopo il sorpasso sull’Italia messo a segno nel 2006. Dopo l’Italia si piazzano soltanto Cipro e la Grecia ed i Paesi dell’Europa dell’est, con Romania e Bulgaria come fanalino di coda.
In testa alla classifica della ricchezza pro capite si conferma il Lussemburgo, il cui Pil pro capite e’ crescito nel 2008 nonostante la crisi