Francia, il Senato approva la “riforma”
Il progetto di legge sulla riforma delle pensioni in Francia ha concluso il suo iter al Senato con il voto finale su un testo più che contestato, approvato con 177 voti a favore e 153 contrari.
Il voto definitivo sulla legge francese di riforma delle pensioni della Commissione mista Assemblea-Senato avrà luogo martedì, due giorni prima di quanto inizialmente previsto: lo ha reso noto il ministro per i rapporti con il Parlamento, Henri de Raincourt.
I sindacati francesi hanno proclamato due nuove giornate di sciopero, il 28 ottobre (data iniziale per la riunione della Commissione mista) e il 6 novembre, giorno in cui è previsto la firma della legge all’Eliseo.
Il governo, per accelerare i tempi, ha fatto ricorso alla cosiddetta procedura del “voto bloccato” (in Italia si chiama voto di fiducia ndr), che esclude la discussione degli emendamenti.
Le forze dell’ordine hanno sbloccato stamani l’accesso alla raffineria di Grandpuits, nella regione parigina, ostacolato dai manifestanti. L’intervento della polizia ha causato tre feriti, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali. La raffineria di Grandpuits è una delle più grandi di tutta la Francia e serve tutta la regione di Parigi. Sul posto era in corso un picchetto di una cinquantina di persone.
In ogni caso, secondo un sondaggio dell’istituto BVA diffuso oggi da Canal Plus e dalla Afp, due terzi dei francesi sono a favore della mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Sarkozy, nonostante la penuria di carburante e le scorrerie dei casseur.
Circa il 69 per cento delle persone intervistate approva “gli scioperi e le manifestazioni” contro il progetto di legge, solo il 29 per cento è contrario. Il sostegno al movimento di lotta è quasi unanime nell’elettorato di sinistra (92 per cento) ma convince anche un terzo (32 per cento) di quello di destra. Ben il 52 per cento approva anche gli scioperi nei trasporti pubblici e il 46 per cento il blocco delle raffinerie. Esattamente a metà il sostegno alla mobilitazione nei licei e nelle università. Il sondaggio è stato realizzato via internet il 20 e 21 ottobre su un campione di 1.110 persone.