L’Egitto blocca la Gaza Freedom March
Il governo egiziano, dopo aver convocato gli ambasciatori delle 42 nazioni cui appartengono i volontari della Gaza Freedom March, li ha avvertiti che la Marcia non è autorizzata. Lo comunica il Forum Palestina impegnato nell’organizzazione della marcia. L’Egitto, quindi, pur non potendo impedire l’arrivo in Egitto di cittadini stranieri, impedirà ogni violazione delle leggi e della sicurezza del Paese, se necessario anche procedendo ad arresti. L’ambasciata italiana non ha potuto che prendere atto delle dichiarazioni egiziane, non potendo agire autonomamente, in quanto la dimensione del problema, hanno spiegato i funzionari agli organizzatori italiani, va molto oltre i rapporti bilaterali italo-egiziani.
Di seguito, il comunicato emesso, a nome di tutte le organizzazioni della Gaza Freedom March, dal Comitato organizzatore e un testo suggerito da inviare via mail/fax/tel alle ambasciate egiziane. La mail dell’ambasciata in Italia è ambegitto@yahoo.com
Appello della Gaza Freedom March
Siamo determinati a rompere l’assedio. Continueremo a fare tutto il possibile perché si realizzi. Con il pretesto di un aumento delle tensioni sul confine tra Gaza ed Egitto, il Ministero degli Esteri egiziano ci ha informato ieri che il confine di Rafah sarà chiuso nelle prossime settimane. Abbiamo risposto che la tensione c’è sempre al confine a causa dell’assedio, che non ci sentiamo minacciati e che, se ci sono rischi, sono rischi che siamo disposti a correre. Abbiamo anche detto che ormai è troppo tardi per gli oltre 1.300 delegati provenienti da più di 42 paesi per cambiare i loro programmi. Abbiamo entrambi convenuto di proseguire i nostri scambi.
Anche se lo consideriamo un passo indietro, è comunque qualcosa che abbiamo incontrato – e superato – in passato. Nessuna delle delegazioni, grandi o piccole, che sono entrate a Gaza nel corso degli ultimi 12 mesi ha mai ricevuto un’ autorizzazione finale prima di arrivare al confine di Rafah.
La maggior parte delle delegazioni sono state scoraggiate persino da lasciare il Cairo per Rafah. Alcune hanno avuto i loro pullman bloccati lungo la strada. Ad alcune è stato detto chiaro e tondo che non potevano andare a Gaza. Ma a seguito di pressioni pubbliche e politiche, il governo egiziano ha cambiato la sua posizione e le ha lasciate passare.
I nostri sforzi e i nostri piani rimangono invariati, a questo punto. Abbiamo deciso di rompere l’assedio di Gaza e marciare il 31 dicembre contro l’assedio israeliano. Continuiamo nella stessa direzione.
Le ambasciate e missioni egiziane in tutto il mondo devono sentire la nostra voce e quella dei nostri sostenitori (per telefono, fax ed e-mail) nei prossimi decisivi giorni, con un messaggio chiaro: lasciate che la delegazione internazionale entri a Gaza e lasciate che la Gaza Freedom March faccia il suo cammino.
Avete aderito e vi sieti iscritti per partecipare alla Gaza Freedom March: è stato il primo passo. Adesso, chiamate e scrivete all’ambasciata egiziana a Roma e chiedete ai parlamentari da voi eletti di chiamare a vostro nome.
Contattate i media locali per dire che state partendo per Gaza. Poi fate le valigie e venite al Cairo pronti a camminare insieme ai nostri fratelli e sorelle di Gaza.
Aspettiamo di vedervi tutti la settimana prossima.
Comitato organizzatore
Gaza Freedom March
** Esempio di testo per le chiamate/fax/email all’ambasciata egiziana
Scrivo per esprimere il mio pieno sostegno alla Gaza Freedom March del 31 dicembre 2009. Chiedo al Governo egiziano di consentire ai/alle 1.300 delegati/e internazionali di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l’Egitto.
Obiettivo della marcia è esigere da Israele la fine dell’assedio. La delegazione internazionale consegnerà anche aiuti medici di cui c’è grande scarsità, così come materiale scolastico e giacche invernali per i bambini di Gaza.
Per favore, lasciate che questa storica Marcia possa procedere.
Cordiali saluti,