Marcia per Gaza, manifestazione anche a Capodanno
Dopo la manifestazione del 31 dicembre che si è svolta a piazza Tahrir, al museo egizio) dove, in seguito all’intervento della polizia egiziana, soprattutto quella in borghese, ci sono stati alcuni feriti, la Marcia internazionale per la libertà di Gaza ha manifestato anche il primo dell’anno.. Circa 400persone, infatti, sono tornati in piazza e si sono concentrate davanti al grattacielo che ospita l’ambasciata di Israele nel quartiere di Giza, lo stesso dov’è situata la rappresentanza diplomatica francese di fronte alla quale da ormai cinque giorni centinaia di manifestanti d’oltralpe sono accampati per protestare contro il divieto egiziano di poter entrare nella striscia di Gaza.
Raggiunta telefonicamente Mila Pernice, del Forum Palestina, ha riferito che circa 400 attivisti – per lo più italiani e francesi, ma anche scozzesi – sono arrivati sotto il grattacielo intorno alle 11.00 ora locale con bandiere palestinesi, cartelli, striscioni e gridando slogan contro l’assedio a Gaza, per la libertà della Palestina, contro il governo egiziano complice dell’affamamento della popolazione palestinese. Sui cartelli si può leggere “Free Gaza”, “Boycott Israel”, “Break the siege to Gaza” mentre uno striscione recita in francese “Israele stato sionista, fascista, terrorista”.
Stavolta la polizia egiziana ha tenuto un atteggiamento molto più morbido forse anche grazie alle proteste che in tutto il mondo hanno preso di mira il governo egiziano dopo l’aggressione subita il 31. Mila Pernice racconta che gli automobilisti che passavano vicino alla manifestazione hanno espresso vistosamente la loro approvazione nei confronti della protesta suonando il clakson, mostrando le dita a forma di V per Vittoria, salutando. E su tutti i quotidiani egiziani, compresi quelli legati al regime di Mubarak, le prime pagine sono state piene delle notizie relative alla Marcia Internazionale e ai suoi obiettivi. Da segnalare che su un giornale egiziano in inglese, la foto dell’incontro tra Mubarak e Netanyau dei giorni scorsi, era sorretta dal titolo: “Mubarak contro l’assedio di Gaza”…
Secondo Valeri Belli, che è al Cairo e che ci ha aiutato a raccogliere le informazioni – oltre ai comunicati del Forum Palestina e degli Statunitensi per la pace – «gli egiziani che hanno notato la Marcia hanno mostrato una grande solidarietà anche se purtroppo mancano riferimenti locali con cui dare seguito alle iniziative». Da segnalare anche una certa «autoreferenzialita degli americani di Code Pink» così come una spaccatura tra gli europei divisi tra posizioni più o meno radicali». Spaccatura che si riflette in Italia nelle posizioni di Action for Peace e Forum palestina. I piu numerosi ed organizzati sono stati i francesi (molti di origine maghrebina) che hanno occupato l’ambasciata (ancora in corso l’occupazione) riuscendo persino ad appendere una grandissima bandiera palestinese su una piramide: «C’è la foto in prima pagina su un quotidiano egiziano, eccezionale!».
Infine, il convoglio di aiuti organizzato dagli inglesi e guidato dal deputato Galloway, fermato alla frontiera di Aqaba, ha ottenuto la sovvenzione di Erdogan per circa 500.000 Euro per attraversare la Siria ed entrare a Gaza dalla frontiera di Al/Arish.
La cronaca del 31
La polizia egiziana ha attaccato la Marcia per Gaza che si è riunita stamattina con la volontà di muoversi verso la Striscia. Ci sono stati scontri e tra i feriti anche due italiani senza particolari conseguenze. La delegazione di Code Pink è stata bloccata in hotel mentre gli italiani, raccoltisi accanto al museo egizio sono stati trascinati a terra e poi picchiati. Sono le informazioni che abbiamo raccolto via sms da alcuni partecipanti alla Marcia.
La Freedom March aveva deciso di partire a piedi nonostante il rifiuto del governo egiziano. L’offerta di lasciar entrare a Gaza solo 100 dei 1.400 partecipanti alla Marcia era stata infatti ritenuta dagli organizzatori della Marcia insufficiente e deliberatamente intenzionata a dividere. «Gli attivisti sono al Cairo perché il governo Egiziano ha impedito loro di raggiungere Gaza. Noi non vogliamo rimanere qui, Gaza è sempre stata la nostra destinazione finale», afferma Max Ajl , partecipante alla Marcia.
Alcune persone hanno cercato di superare i blocchi della polizia e iniziare a marciare verso il punto di incontro a Tahreer Square al centro del Cairo. A loro si sono uniti Egiziani che volevano denunciare il ruolo del proprio governo nel sostenere l’assedio di Gaza. Le autorità hanno cercato di tenere separati gli internazionali dai locali. La polizia ha attaccato brutalmente i partecipanti , non violenti, alla Marcia. Molti poliziotti in borghese si sono infiltrati tra la folla e assaltano I partecipanti violentemente. «Sono stata sollevata dalla polizia Egiziana e sbattuta letteralmente contro le transenne» afferma Desiree Fairooz, una dimostrante. I partecipanti alla Marcia stanno cantando slogan di protesta e resistono ai tentativi di disperderli e giurano di rimanere nella piazza fino a quando non saranno autorizzati ad andare a Gaza. Lo striscione GFM è appeso ad un albero della piazza.
«L’Egitto ha provato in tutti i modi possibili ad isolarci e ad abbattere il nostro spirito» dicono gli organizzatori della Marcia. «Ma noi restiamo fedeli più che mai al nostro obiettivo di manifestare contro la tirannia e la repressione. Marceremo il più vicino possibile a Gaza, e se saremo fermati con la forza, chiederemo ai nostri sostenitori di protestare. Chiediamo a coloro che credono nella giustizia e nella pace ovunque siano nel mondo di sostenere le nostre iniziative per la libertà dei Palestinesi».
Tra i partecipanti anche Alice Walker, scrittrice e vincitrice del Premio Pulitzer, Walden Bello , membro del Parlamento Filippino, Luisa Morgantini, ex membro del Palamento Europeo per l’Italia. Più di 20 partecipanti alla marcia, tra cui l’ 85enne sopravvissuta all’Olocausto, Hedy Epstein, hanno intrapreso uno sciopero della fame contro il pesante ostruzionismo Egiziano, oggi entrano nel quarto giorno.Nel pomeriggio, la polizia ha allentato il blocco permettendo agli attivisti di defluire. E nel pomeriggio si sono tenuti presidi e manifestazioni davanti alle ambasciate egiziane di Londra, Parigi, Gaza e Roma. Circa 200 attivisti con bandiere palestinesi e striscioni con su scritto «Egitto vergogna» e «Gaza libera boicotta l’Egitto», hanno scandito davanti l’ambasciata egiziana a Roma slogan di protesta alzando numerosi striscioni di contestazione alla scelta egiziana di fermare gli attivisti pacifisti. Proteste anche per il ferimento di due partecipanti alla Freedom March. Marco Benevento, in rappresentanza del Forum Palestina, ha spiegato che al sit-in hanno partecipato le comunità islamiche, le rappresentanze Rdb, la Fiom, la Federazione della sinistra e la comunità di San Paolo. I manifestanti hanno anche protestato strappando davanti l’ambasciata i depliant illustrativi di note mete turistiche egiziane e invitando al boicottaggio di questo paese arabo che «aiuta Israele a strangolare Gaza».
La cronaca del 30 dicembre dal Cairo, di Valeria Belli
Ieri c’è stato un accordo tramite il Code Pink, associazione statunitense, per una delegazione umanitaria con la Red Crescent di 100 persone circa verso Gaza che doveva partire stamane. L’accordo era stato ottenuto con la moglie del presidente Mubarak e aveva tutte le caratteristiche dell’azione filantropica e umanitaria. In realta è partito un solo pulmann, con 40 persone a bordo, perche gli americani hanno cambiato idea e si sono ritirati dalla trattativa in quanto pentiti della decisione presa non collettivamente e anche perche molti sono decisi ad andare avanti con le pressioni per ottenere la marcia a Gaza. Il Comitato Coordinatore della Gaza Freedom March e molti contingenti (tra cui quello Francese, Scozzese, Canadese, SudAfricano, Svedese e dello Stato di New York,U.S.) hanno infatti rifiutato l’offerta di Suzanne Mubarak. «Rifiutiamo categoricamente l’offerta egiziana di un gesto simbolico. Rifiutiamo continuare a coprire l’assedio di Gaza. Il nostro gruppo continuerà a lavorare per consentire a tutti i 1.362 partecipanti alla Marcia di entrare a Gaza, come primo passo verso l’obiettivo finale che è quello di far cessare completamente l’assedio e liberare la Palestina» ha dichiarato Ziyaad Lunat , membro del Comitato Coordinatore della Marcia.
Intanto un gruppo di francesi sta occupando da giorni l ambasciata francese per proseguire le pressioni sul governo egiziano e ieri c e stata una forte e significativa manifestazione con sciopero della fame di alcuni, davanti alla sede dell’Ordine dei giornalisti egiziani, ripresa da vari giornali e televisioni che ha visto la partecipazione di tutti i gruppi internazionali ( Eccp, Forum Palestina, Code Pink, Action for Peace) e anche molti palestinesi ed egiziani del movimento di sinistra Kafayat contro la visita di Netanyau.
Oggi ci sarà un incontro possibilmente di tutte le componenti internazionali per organizzare quella che dovrebbe essere il momento piu importante visto il divieto per la marcia, la manifestazione di domani 31 dicembre. Ci sara quindi un incontro alla ambassciata francese per decidere il punto di partenza della manifestazione che dovrebbe essere davanti al ministero degli Esteri. Forse ci saranno altre proposte ma per ora non c’è niente di sicuro. Comunque proseguiranno le iniziative di movimento anche sparse in tutti i prossimi giorni, per arrivare ad ottenere la marcia per Gaza.
C’è grande difficolta di comunicazione perche gli egiziani vietano tutto: riunioni collettive, gruppi per strada (siamo continuamente scortati da guardie ovunque siamo, anche negli alberghi) e quindi anche per queste difficolta ci sono molte spaccature tra i gruppi dovute anche a mancanza di collegamento tra essi. Stiamo quindi cercando di trovare un luogo per riunirci tutti insieme per prendere decisioni collettive e non piu di singoli gruppi.
Esempio di testo (potete personalizzarlo liberamente e attaccarlo al messaggio principale) da inviare in solidarietà alla Marcia:
Scrivo/chiamo per esprimere il mio completo appoggio per la Gaza Freedom March del 31 dicembre 2009. Sollecito il governo egiziano affinché permetta agli oltre 1.300 delegati di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l’Egitto.Lo scopo della marcia è di fare appello a Israele perché ponga fine all’assedio. I delegati porteranno anche aiuti medici di cui i Palestinesi hanno estrema necessità e anche materiali scolastici e capi di abbigliamento invernali per i bambini di Gaza.Certamente i Palestinesi di Gaza che hanno sofferto e continuano a soffrire a causa dell’assedio meritano sia questo aiuto che pace e giustizia.
Per favore, fate in modo che questa storica Marcia possa proseguire.
Grazie, —-
le mail:
Palestine Division in Ministry of Foreign Affairs
ahmed.azzam@mfa.gov.eg
Ambasciata d’Egitto in Italia (all’attenzione di S.E. Ashraf Rashed, Ambasciatore della Repubblica Araba di Egitto).
ambegitto@yahoo.com
amb.egi@pronet.it
Ambasciata italiana in egitto
ambasciata.cairo@esteri.it
consolare.cairo@esteri.it
numeri di telefono:
Farnesina
06 36225
all’ambasciata egiziana in Italia
06 8440191
all’ambasciata italiana al Cairo
0020 101994599
al consolato d’Egitto a Milano
02 29518194 o 02 29516360
Le iniziative in Italia
Il 31 dalla mattina Radio Città Aperta si metterà in collegamento con la manifestazione a Gaza. A Bologna, mercoledì 30 dicembre alle ore 17 presidio davanti al supermercato Pam di via Riva Reno, via Marconi e a Nettuno, dalle 10.00 alle 18.00 all’interno della stazione, Giornata di solidarietà con il popolo palestinese