Quando Vladimir Propp meets Olindo e Rosa
Libro stranissimo e molto bello. Un passo avanti nell’escalation di ibridazione della collana Quinto tipo.
Come definirlo? Un saggio di narratologia trash, un manuale di giornalismo ombelicale, un debunking semiotico della propria bibliografia condotto in autofiction da una precaria del giornalismo di serie zeta. Quando Vladimir Propp meets Olindo e Rosa.
Si legge in un baleno e si rimane sotto per un poco, perché tutte queste notizie di nera si accumulano e creano un effetto disturbante. Se ascoltare i vinili all’incontrario fa sentire l’alito del demonio, anche leggere i cloni di Cronaca Vera al rovescio, evidenziandone la struttura narrativa profonda, puzza di zolfo. Un fumo alimentato dal mantice della cronaca e della notiziabilità a tutti i costi, che travolge tutti gli attori, a cominciare da chi ne scrive.
Una definizione intrigante di questo libro, che prendo in prestito, è forse “il making of delle notizie di merda”. Ma c’è di più. Il bisturi dei film dell’orrore penetra nella carne di chi scrive e disseziona la malattia, la maternità, la vita precaria di una donna e di una lavoratrice. Chapeau.
*Fonte: https://quattrocentoquattro.com/2016/09/22/multisegnalazione-di-uscite-editoriali-3/