Rivolta il debito: da Milano a Francoforte
Per un giorno la facoltà di Fisica della Sapienza di Roma si è trasformata in una libera università di movimento. E così circa 200 partecipanti, per lo più giovani e studenti, hanno potuto ascoltare, sabato 24 marzo, la puntuale relazione di Eric Toussaint, presidente del Cadtm internazionale, militante altermondialista e autore del libro Debitocrazia (Edizioni Alegre, Roma 2011) che nel tratteggiare gli elementi della crisi economica globale ha spiegato come e perché l’annullamento del debito illegittimo sia un’occasione per i movimenti sociali e per pensare un’alternativa. Con lui hanno partecipato alla giornata di studio organizzata da Rivolta il debito, Antonio Tricarico della Campagna Smontiamo il debito, Lidia Cirillo, dei Quaderni Viola e poi, nel pomeriggio, una tavola rotonda sulle prospettive di movimento a cui sono intervenuti lo stesso Tricarico, Marco Bersani di Attac Italia, Sergio Bellavita, della segretaria nazionale Fiom, Francesco Raparelli del centro sociale Esc, Paolo Divetta dei Blocchi Precari Metropolitani, Andrea Fioretti dei Lavoratori auoconvocati, Marta Russo studente di Atenei in Rivolta e Donatella Coppola del collettivo femminista La Mela di Eva.
Una giornata di studio, dunque, e di movimento. Di studio, perché con le relazioni di Toussaint, Tricaro e Cirillo del mattino si è meglio focalizzata la crisi definita “strutturale” da tutti e che delinea un quadro in cui il capitale internazionale fa pagare la propria crisi di accumulazione ai lavoratori e alle lavoratrici. Il meccanismo feroce di mercati finanziari, infatti, costituisce lo strumento con cui, attraverso l’espansione del debito, si giustificano tagli al welfare per finanziare i profitti. E così, spiega dettagliatamente Toussaint, le banche di tutta Europa si fanno prestare dalla Banca centrale europea centinaia di miliardi di euro al tasso dell’1 per cento a tre anni – “una cosa mai vista” – reinvestendo il denaro nei titoli greci, italiani o portoghesi a tassi del 5-7 per cento (i titoli greci per il momento non si acquistano). Ecco spiegata la bufera finanziaria e l’attività dei mercati che spingono al rialzo i tassi dei paesi sotto attacco che rendono così lauti profitti: “I mercati sono persone in carne e ossa e non sono stupidi” chiosa Tricarico. Ma la crisi colpisce in primo luogo le donne che ne restano le principali vittime, afferma Lidia Cirillo, anche se all’inizio della crisi stessa sembrava che la disoccupazione fosse soprattutto maschile: “Non è stato più così” ma nelle politiche pubbliche questa realtà del del tutto rimossa.
Che fare allora? “Il metodo del finanziamento presso la Bce per poi acquistare titoli con tassi fino a dieci volte superiori – spiega Toussaint – giuridicamente è definito “Arricchimento senza causa” e questa è una delle cause che permette di dichiarare un debito illegittimo”. Insomma, ci sono i margini, anche nel diritto internazionale vigente, per procedere verso la politica di annullamento del debito. “Lo hanno già fatto con successo Argentina, Ecuador e Islanda” racconta Toussaint e anche quando non hanno più accesso al mercato internazionale funzionano bene lo stesso”. In questa strategia, l’audit pubblico sul debito è un metodo per “conoscere il debito e affrontarlo”. Una strumento di partecipazione civica e di movimento in grado anche di raccordare esperienze e lotte tra loro diverse che nell’annullamento del debito – per difendere e rilanciare i servizi sociali – hanno un’occasione di convergenza. “Una convergenza europea molto importante sarà la European Action Conferenze che si terrà a Francoforte dal 17 al 19 maggio. Un appuntamento su cui si preparano a convergere moltissimo movimenti sociali europei e che ha tenuto banco nella discussione pomeridiana in cui i diversi invitati si sono detti favorevoli sia a costruire iniziative comuni attorno all’Audit ma soprattutto a preparare con convinzione la scadenza di Francoforte. “Ce n’è abbastanza – ha concluso Danilo Corradi di Rivolta il debito – per confortarci nella scelta di aver dato vita a questa campagna, di realizzare con altre forze una Rete per l’Audit che sia sede plurale e per preparare con grande impegno l’appuntamento di Francoforte”. Prima, però, c’è l’appuntamento di Milano, “Occupiamo Piazza Affari” di sabato 31 marzo.