Rosaria e gli altri: indagine sui 30mila desaparecidos
Avrebbero potuto ma non gliel’hanno permesso. In una serata romana, per puro caso, il pm Pino Narducci ha scoperto la storia di Maria Rosaria Grillo. Si è lasciato coinvolgere nelle pieghe di una vicenda complessa, non solo in quanto giurista, ma anche come napoletano: Rosaria era di Napoli, e da lì è partita alla volta di Buenos Aires per lottare nella rivoluzione di fine anni Settanta, contro la dittatura argentina. Narducci non si è fermato a Rosaria e ha ampliato le sue indagini anche ad altri sei militanti della Juventud Guevarista, scomparsi nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1976. La repressione in quegli anni doveva coincidere con la desaparición forzata dei rivoluzionari. Il padre di Rosaria, così come i genitori di Yves Domergue, partiti dalla Francia e diretti in Argentina, hanno chiesto aiuto invano: le testimonianze di chi ha perso figli e fratelli raccontano di muri di indifferenza e complicità dei poteri forti e se unite riconducono tutte ad un unico filo di “aniquilación”, vale a dire “annientamento”. In Argentina, nel colpo di stato del 1976, sono morti 30mila desaparecidos, 80mila persone sono state arrestate, 500 figli sono stati allontanati dalle madri arrestate ed è impossibile calcolare gli esuli. Questo libro vuole essere un antidoto all’oblio in cui si cerca di rilegare, ancora oggi, i destini di tutte queste persone.