“Cinque angeli dimenticati” – da Goodreads
da Goodreads
Primi anni settanta. Cinque bambini muoiono in tempi diversi ed i loro corpi vengono ritrovati nei pozzi interni a case fatiscenti nel centro un tempo nobile di Bitonto. Case dove ora vivono le loro famiglie, famiglie di diseredati ed emarginati, famiglie della comunità dei truscianti, nomadi stagionali stanziatisi oltre un secolo prima in città. Cinque anime candide che non troveranno mai pace perché nessuno ha saputo, oggi come allora, individuarne la mano omicida.
E se è vero che sul momento l’attenzione mediatica fu importante, con televisione e giornali sguinzagliati alla ricerca di colpevoli e moventi, a partire dalla condanna delle condizioni sociali dell’ambiente degradato in cui i fatti occorsero, e che quasi subito anche il cinema ne amplificò il dramma e la rilevanza col thriller cult di Lucio Fulci Non si sevizia un paperino, le indagini pian piano si persero in vicoli ciechi. Ed anche la memoria di quegli innocenti si perse.
Fino ad oggi, quando Selene Pascarella, giornalista e criminologa che si è occupata dei nostri più importanti cold cases, si rende conto di essere anche lei responsabile dell’oblio, lei che della Puglia è figlia. E così comincia a visionare il materiale televisivo, legge ogni articolo e tutti i resoconti giudiziari disponibili, viaggia anche lei tra le mille ipotesi perseguite e poi smentite, incontra idealmente tutti i protagonisti della vicende, vive il loro degrado e il dramma.
Lo fa con una formula originale, lo fa tramite un personaggio misterioso dagli strani poteri, che vive i fatti antichi dalla parte dei bambini della comunità, insieme a loro. Li conosce uno ad uno e ce li presenta, ci presenta la loro vita e cultura. Anche lui non conosce la verità, il bandolo della matassa. E forse anche lui è sospettabile, in rappresentanza magari di altro. Tanto che alla fine non avremo risposte. Ma avremo riportato per un attimo alla vita cinque angeli. E non è poco.