Una storia sociale del calcio argentino – Giacomo Moccetti da “Libri di Sport”
Ci sono i gol di Bernabé Ferreyra, il bomber del River Plate degli anni Trenta che tirava con tale precisione e tale potenza che i tifosi cominciarono a credere che avesse un osso del piede a forma di grilletto. C’è il talento di José Manuel Moreno, che fu messo fuori squadra dalla società perché non si comportava da atleta, e allora i compagni si misero a scioperare finché non fu reintegrato in rosa. C’è il River Plate “La Maquina”, ovvero «la squadra più perfetta e spettacolare dell’era del calcio professionistico», tanto che «chi non ha visto giocare quella squadra non ha mai visto il calcio». E ci sono decine di reti, di allenatori, di vittorie e di sconfitte, di aneddoti accenni ricordi e racconti. In Fútbol di Osvaldo Bayer (Edizioni Alegre, 168 pp.), insomma, c’è tutto il calcio argentino.
Scrittore, giornalista e storico argentino, Osvaldo Bayer (1927-2018) ha realizzato opere storiografiche considerate veri e propri classici nel suo paese. Grande appassionato di calcio, si è cimentato con il pallone a inizio anni Novanta quando gli fu chiesto di redarre una sceneggiatura per un documentario sul calcio argentino, sceneggiatura da cui è poi nato il libro Fútbol. Una storia sociale del calcio argentino. Va subito detto che di “sociale” nella storia di Bayer non c’è granché. Certo, nel corso della narrazione (cronologica, dalla fine dell’Ottocento al 1986) non mancano i riferimenti al contesto politico, così come vi sono accenni alle origni delle squadre, dei loro nomi e delle loro tifoserie. Ma d’altra parte sarebbe strano il contrario, sarebbe strano trovarsi a leggere una storia del calcio argentino senza determinate spiegazioni. E allora, ci sentiamo di dire che Fútbol è un libro che racconta la storia del calcio argentino – e la racconta anche bene, ma toccando solo marginalmente l’aspetto sociale di uno sport tanto importante nella società argentina.
Il punto di forza dell’opera di Bayer è la completezza nella scorrevolezza. In poco più di 160 pagine il lettore può infatti godere di una panoramica di un secolo di calcio argentino che si legge agilmente, senza che la fluidità del racconto ne intacchi l’esaustività. Fútbol è un viaggio che comincia con lo sbarco del calcio sul Rio della Plata e finisce con Maradona che alza al cielo la Coppa del Mondo. Dalle prime squadre con nomi inglesi formate da giocatori britannici si passa al calcio che diventa popolare nelle periferie, alla nascita dei grandi club e delle grandi epopee che li riguardano, alle gesta dei grandi campioni e al tortuoso cammino della nazionale. Non mancano neppure gli aneddoti (lo sapevate che un giornale mise in palio una medaglia d’oro per il portiere che fosse riuscito a non subire gol da Bernabé Ferreyra?) e le testimonianze di alcuni protagonisti. E poi c’è Mario Boyé, ex ala di Boca e Racing, che mette definitivamente la parola fine all’eterna discussione: «Mi chiedono sempre: “Chi è il migliore, Pelé o Maradona?”. E io rispondo: José Manuel Moreno».
Perché leggere Fútbol: perché il calcio argentino è fatto di talento, passione e angeli con la faccia sporca.