Lev Davidovic Bronstein, detto Trotsky (1879-1940), protagonista di primo piano della Rivoluzione russa, presidente del Soviet di Pietrogrado durante le rivoluzioni del 1905 e del 1917, dirigente del Comitato militare rivoluzionario durante la presa del palazzo d’Inverno, fu poi ministro degli esteri nel primo governo sovietico e fondatore dell’Armata rossa. Dopo la morte di Lenin nel 1924, a seguito del duro contrasto con Stalin fu espulso dal partito bolscevico nel 1927 ed esiliato nel 1929, mentre veniva liquidata tutta l’opposizione di sinistra da lui guidata che si opponeva alla burocratizzazione e al concetto di “socialismo in un solo paese” opponendovi quello di “rivoluzione permanente”. Dopo molte peregrinazioni si stabilì in Messico dove fu accolto tra gli altri dagli artisti Diego Rivera e Frida Kahlo, con la quale ebbe una relazione. Qui venne assassinato da un sicario staliniano di origine spagnola, Ramón Mercader. Oltre a Storia della Rivoluzione russa, tra le sue opere più importanti citiamo La rivoluzione tradita, La rivoluzione permanente e La mia vita, oggi introvabili sul mercato italiano. Recentemente è stata pubblicata da Chiarelettere una breve raccolta di suoi scritti, La vita è bella (a cura di David Bidussa, 2015).
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