Descrizione
L’appassionante affresco degli otto mesi che trascorsero tra la rivoluzione di febbraio e l’insurrezione rivoluzionaria di ottobre. Otto mesi straordinari dal punto di vista storico e politico in cui il tempo accelerò bruscamente.
Quella scritta da Trotsky tra il 1929 e il 1932, mentre era già costretto in esilio dallo stalinismo, è senza dubbio la più importante e completa ricostruzione storica dell’anno della rivoluzione. Uno studio approfondito del sostrato economico, sociale e politico all’origine degli avvenimenti del 1917, con protagoniste sempre le masse, la loro composizione sociale, le irruente mobilitazioni spontanee che portarono alla caduta del regime zarista e al dualismo di poteri tra soviet e governo provvisorio.
Un testo che mostra il ruolo soggettivo dei bolscevichi nel permettere la presa del potere ma che decostruisce il mito dell’infallibilità del partito, preso alla sprovvista dall’esplosione di febbraio e attraversato da esitazioni fino agli ultimi giorni dell’ottobre. Trotsky smonta le tesi di chi riduce la rivoluzione al suo ultimo atto, la presa del palazzo d’Inverno, non a caso priva di spargimenti di sangue grazie alla maturazione degli eventi precedenti.
L’autore, insieme a Lenin il principale protagonista di quei mesi, concepì quest’opera come un lavoro storico e non come una testimonianza, ma il suo ruolo soggettivo gli permette non solo di analizzare la concatenazione dei fatti ma anche di restituirne i sentimenti. Storia della rivoluzione russa è il capolavoro letterario di Trotsky, con un’inesauribile ricchezza nello stile, un uso efficace di immagini e metafore, di sarcasmo e ironia, con un ritmo travolgente della narrazione, progressivamente pervasa di commozione e entusiasmo e capace di far rivivere gli eventi in tutta la loro intensità.
“La storia della rivoluzione è per noi, innanzi tutto, la storia dell’irrompere violento delle masse sul terreno dove si decidono le loro sorti”.