Descrizione
In questo libro, iniziato a scrivere prima della nascita di Podemos e concluso dopo la sua esplosione politico elettorale in Spagna, Iglesias definisce argomentazioni e tecniche di combattimento per tutti coloro che si sentono indignati da un sistema corrotto che produce crescenti disuguaglianze.
Il mondo è governato da un partito, quasi leninista e a vocazione internazionalista, che impone politiche di austerity ad ogni singolo governo nazionale. Iglesias lo definisce il «Partito di Wall Street», rappresenta l’1% che vive al vertice del sistema economico e i suoi funzionari – presenti in tutte le Istituzioni del mondo – passano tranquillamente dai Consigli di amministrazione delle grandi imprese ai Consigli dei ministri. E viceversa. Se, apparentemente, siamo liberi di scegliere tra il partito A e il partito B – a meno che, come abbiamo visto in Grecia, il risultato delle urne non sia gradito – in realtà la democrazia viene trasformata in un significante vuoto.
Attraverso gli strumenti della politologia, la rilettura storica della lotta per la democrazia in Spagna negli ultimi cento anni e l’analisi dell’attuale crisi economica, Iglesias mostra che non può esistere democrazia senza una vera socializzazione del potere, e non può esistere lotta politica senza la costruzione di un’egemonia culturale. «Vincere le elezioni non significa prendere il potere», è il messaggio che lancia al resto della sinistra europea. A conferma di questo corpo teorico, l’esperienza di Podemos e il suo provocatorio motto: «Per vincere non fare quello che farebbe la sinistra». Un tentativo di innovare profondamente la cultura politica alternativa e offrire un nuovo paradigma per la trasformazione sociale.
Di fronte a chi usa il termine “antisistema” come un insulto, possiamo affermare che quasi tutti gli avanzamenti politici dell’umanità si devono, in buona misura, all’azione dei movimenti antisistema. Paradossalmente, nella storia, a risultare impresentabili alla luce di qualsiasi progetto democratico sono stati proprio i “pro sistema”: difensori della schiavitù, del suffragio per censo, del razzismo, del lavoro minorile, contrari ai diritti sociali, difensori del fascismo, e un lungo ecc. ecc. I “pro sistema” di oggi sono i difensori delle istituzioni internazionali senza nessun controllo democratico, in cui organismi come il Fmi, la Banca Mondiale o la Troika comandano i governi nazionali; sono i sostenitori delle privatizzazioni dei beni comuni e della socializzazione delle perdite economiche causate dai fallimenti dei privati; sono i difensori di un sistema che continua a fondarsi sulla protezione dei privilegi di una minoranza rispetto ai diritti della maggioranza.