Descrizione
Ernest Mandel, uno dei più brillanti ed eretici pensatori marxisti del Novecento, dedica al romanzo poliziesco un libro di grande fascino e ritmo. Una storia sociale, politica e letteraria del genere “giallo” o “noir”, a seconda del paese, che segue l’evoluzione storico politica dell’occidente lungo il Novecento. La descrizione dei vari generi, nei vari paesi, si mescola alla storia del capitalismo e delle lotte di classe individuate come strumenti di indagine e di interpretazione delle grandi svolte del genere. Dagli albori del poliziesco “aristocratico”, costruito attorno a omicidi avvenuti nel chiuso dei castelli inglesi, all’hard boiled di Dashiell Hammett e Raymond Chandler che si afferma negli Usa in seguito alla Grande depressione. E poi la nascita del giallo di spionaggio sull’onda della guerra fredda o la progressiva crescita del giallo storico con l’omaggio alla “scuola italiana” di Umberto Eco ma anche alle eccezionali opere di Scerbanenco e Fruttero&Lucentini.
A completare il libro (uscito per la prima volta in Italia nel 1990 con il titolo Delitti per diletto) la prefazione di Massimo Carlotto che, sulla scia della ricerca mandeliana, spiega il concetto di “noir mediterraneo” che lo lega al romanzo francese di Jean Claude Izzo e a un filone ormai affermato anche nel nostro paese.
Il noir sta cercando di sperimentare il passaggio da letteratura di genere a letteratura di contenuti, per trovare punti di contatto con tutte quelle forme di narrazione interessate al conflitto. In questo saggio di Ernest Mandel vi sono tutti gli elementi per formarsi una convinzione rispetto a questi fermenti, ma soprattutto vi sono indicazioni precise in grado di aiutare il lettore a orientarsi tra romanzi, autori e società.
Dalla prefazione di Massimo Carlotto