Descrizione
Dopo due decenni in cui sembrava avviato verso l’estinzione, il lavoro torna nuovamente a far parlare di sé. Dalle mobilitazioni per i diritti e contro l’abolizione dell’articolo 18 fino alle lotte degli autoferrotranvieri e degli operai di Melfi. Questo libro prova ad avanzare un’analisi, scevra da suggestioni di breve respiro, per inquadrare il lavoro e la sua nuova composizione nel quadro delle relazioni socio-economiche della globalizzazione. Le trasformazioni intervenute negli assetti produttivi all’insegna della flessibilità e l’affermarsi di un’economia apparentemente immateriale se da un lato hanno ridotto la centralità del lavoro dall’altro non ne hanno diminuito l’intensità e l’espansione nella vita umana. Anzi la dimensione dello sfruttamento sembra accumunare nuove e tradizionali figure professionali. Il protagonismo di un nuovo movimento operaio in fieri, formato in larga misura da giovani generazioni e capace di esprimersi anche in forme inedite, deve essere indagato e compreso nel tentativo di rimettere in campo un’opzione a difesa di quei soggetti che dal lavoro, o dalla sua assenza, continuano a dipendere.