Descrizione
Quello che avete in mano è un libro che racconta – con la voce dei molti che l’hanno inventato, sostenuto, elaborato – un movimento politico inedito, plurale e in continua trasformazione. Un movimento nato in una periferia di una città sempre più in difficoltà, che ha portato centinaia di iniziative culturali in luoghi che per anni sono stati desertificati o lasciati al puro interesse commerciale. Un movimento che nella stagione dell’antipolitica – e nella città dove politica e corruzione vanno sempre a braccetto – immagina una forma per reinventare giorno per giorno un nuovo modo di fare politica.
Il 5 settembre 2018 Christian Raimo, da poco diventato assessore alla cultura del Terzo Municipio di Roma, decide di fare una «Chiamata alle arti» chiedendo a chi ha voglia di dare una mano di creare un progetto culturale sul territorio. Rispondono centinaia di persone. In un anno seguono oltre trecento incontri e circa trenta gruppi di lavoro. Un’esperienza unica nel suo genere, un intreccio tra istituzioni e movimento, tra intervento culturale e insediamento sociale. Un percorso che ha sorpreso – ed esaltato – per prime le persone che l’hanno immaginato e che sono state coinvolte.
Cos’è stata, cos’è, cosa può essere Grande come una città? Un progetto di rigenerazione culturale di un territorio periferico, un metodo di organizzazione dell’associazionismo dal basso, il tentativo di fare pedagogia pubblica in spazi informali? Queste le domande che i suoi stessi attivisti si pongono con contenuti e forme diverse, dalla testimonianza personale al saggio. Ognuno parte da sé, dai propri desideri, passioni e competenze, creando un insieme che non comprime ma valorizza le singolarità. Viene fuori la voglia di non limitare la parola politica a un sinonimo di governance, di ricostruire nei territori un senso di comunità e di far tornare la città un luogo di incontro, partecipazione e conflitto.
Il riscatto viene dalla periferia, dove alla distruzione capitalistica si risponde con un’alleanza permanente di tutti coloro che, nel dialogo aperto, realizzano una politica del pensare guardando responsabilmente al futuro. Grande come una città è il laboratorio da cui rinasce la resistenza.
Donatella Di CesareGrande come una città è un movimento meraviglioso grazie alle ottime proposte culturali che fa e ai rapporti interpersonali che stabilisce. Lo so perché mi è piaciuto esserci e conoscere il gruppo. Andateci anche voi!
Joe LansdaleUna canzone che a Roma sanno in tanti, e che ci è stata insegnata proprio dalla famiglia Menichetti di Val Melaina, parla di «questa città ribelle e mai domata». Ecco, ribelle non so. Ma quello che succede al di là dell’Aniene, e che da lì si connette a tante altre esperienze a Roma e nel resto d’Italia, è sicuramente il segnale della possibilità di una città che respira, una città nonostante tutto viva e non domata.
Alessandro Portelli