Descrizione
Le persone che fanno letteratura sono sempre considerate voci eccellenti e sensibili e mai voci privilegiate. L’industria del libro però riproduce e amplifica al proprio interno le storture nell’accesso e nella distribuzione del capitale culturale, a partire dai maggiori premi letterari: le persone working class – necessarie per la stampa, il magazzinaggio e la logistica del libro – sono completamente invisibili.
Dopo i Festival di letteratura working class organizzati a Campi Bisenzio qualcosa inizia a cambiare e nascono anche premi letterari dedicati alla letteratura working class. Il primo è stato Il pane e le rose, premio istituito nel 2022 dalla biblioteca del Comune di Montelupo Fiorentino. Per gli organizzatori la lettura dei racconti in concorso è stata «una galoppata (atroce e bellissima) nel mondo del lavoro e dei lavoratori, dei diritti (negati) e delle lotte sindacali. La loro eterogeneità permette di costruire un enciclopedico quadro del mondo del lavoro». Questa antologia raccoglie i racconti finalisti delle prime due edizioni del premio, insieme ad altri due: uno della scrittrice e sindacalista Simona Baldanzi e l’altro di Dario Salvetti, tra i portavoce della vertenza dell’ex Gkn.
In appendice, alcuni articoli fanno il punto sullo stato dell’arte della letteratura working class, che sta consolidando la propria ricerca. Attraverso l’idea che la capacità di narrare e quella di rivendicare i propri diritti siano in realtà una cosa sola.
Per difendere davvero il nostro tempo di lavoro bisogna aver chiaro il senso e il valore di quel tempo, e il senso e il valore di quel tempo si trova se si riesce a narrare che cos’è, per noi, la vita.