Descrizione
Recuperare un «fattaccio» di cronaca nera, un cold case davvero molto cold, blocco di ghiaccio nascosto sottoterra, che a toccarlo raggela le dita.
Ritessere una storia sfilacciata dal tempo, una saga perduta di bambini uccisi chissĆ come e colpevoli a buon mercato, ambientata allāestremo margine di un lembo di provincia italiana, nel decennio più maudit del secolo scorso: gli anni Settanta.
Raccontare una storia che giunge a noi trasfigurata in un film, un classico del thriller allāitaliana, Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci. Partire da lƬ e andare a ritroso.
Il cult movie con Tomas Milian, Florinda Bolkan e Barbara Bouchet arriva nelle sale nel 1972. Quello stesso anno il piccolo Giuseppe affoga nella cisterna della casa di sua nonna, nel quartiere più ādegradatoā di Bitonto, in provincia di Bari. Ć il quinto bimbo ripescato morto dai pozzi di quello che per la stampa e la gente perbene ĆØ il ghetto dei truscianti: persone di remota origine Ā«zingaraĀ», dedite al furto e ad altre attivitĆ illegali. Stampa e televisione si gettano a capofitto sul caso, il clamore dura a lungo, i colpi di scena si susseguono…
DopodichƩ, cala il silenzio.
Per anni.
PerchƩ?
Interrogare la storia, i filamenti di memoria e il nucleo denso dellāamnesia collettiva. Camminare lungo il reticolo dei confini tra realtĆ e sceneggiatura, tra la Bitonto delle cronache e lāAccendura inventata da Fulci e Gianviti, tra la polvere dellāarchivio e la vita vera incrociata durante i sopralluoghi, tra il non detto che percola ovunque e lāirrompere di spunti autobiografici.
Fare tutto questo con lāaiuto di Esselio, personaggio come non se nāerano mai visti in un libro dāinchiesta.
Ć la missione che si ĆØ data Selene Pascarella, al suo secondo titolo per Quinto Tipo.
Dopo Tabloid inferno, uno spiazzante case study sulle narrazioni tossiche legate alla cronaca nera e alla sua manipolazione politica e propagandistica.
«Dal sud del Sud dei santi», come diceva Carmelo Bene.
Che ĆØ anche il sud del Sud dei diavoli.
Le donne del ghetto dicono che ci saranno altre vittime: «Se non è domani sarà tra un mese, ci stanno tanti mostri quante creature al Cicciovizzo».
Ma io so che non troveremo altri bimbi annegati, lāacqua scura cancellerĆ le tracce dei cinque che abbiamo conosciuto, i loro nomi sul fondo, coperti di melma.
PerchƩ nei pozzi nemmeno i ricordi galleggiano.