Descrizione
Entrato come operaio di linea alla Carrozzeria della Fiat Mirafiori nel ’76 e iscrittosi subito alla Fiom, Raffaello Renzacci fu tra i maggiori protagonisti di quella stagione di lotte. Dopo quella che è passata alla storia come “lotta dei 35 giorni” alla Fiat, si trovò nell’elenco dei cassintegrati insieme ad altre migliaia di tute blu. Animatore del coordinamento cassintegrati di Torino, l’azienda mise il veto al suo rientro in fabbrica. La sua vita, finita a soli 47 anni, è rappresentativa ed esemplare di una generazione che ha iniziato la partecipazione politica e sindacale negli anni Settanta, e che poi ha dovuto resistere al riflusso e ai licenziamenti di massa degli anni Ottanta e Novanta, attraversando le vicende politiche di Democrazia proletaria e Rifondazione comunista. Chi ha fatto parte di quella generazione non potrà non trovare nel racconto della vita di Raffaello molti spunti “autobiografici”.
Forse è più giusto definire Raffaello un eretico (dal greco airetikòs colui che ha scelto). Un eretico anche in tutti i luoghi della sua attività. Raffaello era un uomo buono, onesto e coerente, e sono felice di aver vissuto insieme a lui gran parte della mia esistenza, condividendone gioie, preoccupazioni, passioni. Mi piace pensare, come ha detto una vicina di casa, che Raffaello sia andato a sindacalizzare gli angeli.
Dalla prefazione di Doriana Bertino